Gobbo Saragiolo

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Francesco Santini
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Equitazione
SpecialitàCorse a pelo
Carriera
Palio di Siena
SoprannomeGobbo Saragiolo
Esordio2 luglio 1823
Chiocciola
Ultimo Palio2 luglio 1860
Torre
Vittorie15 (su 59 corse)
Ultima vittoria3 luglio 1853
Torre
 

Francesco Santini, meglio noto come Gobbo Saragiolo (Montalcino, ... – Siena, 17 ottobre 1865), è stato un fantino italiano. Noto anche come "Gobbino del Ciaj", è tuttora il più vincente della storia del Palio di Siena con quindici successi, insieme con Mattia Mancini detto Bastiancino.

Francesco Santini nasce a Montalcino da Giuseppe di Antonio Santini e da Teresa di Angelo Martini. Maniscalco di professione (mestiere ereditato dal padre), corse il Palio di Siena ben cinquantanove volte tra il 1823 ed il 1860. Vestì i giubetti di quattordici Contrade, solo Aquila, Civetta e Lupa non lo montarono mai. Piccolo (una stampa dell'epoca, in occasione della prima vittoria, lo descrive alto 2 braccia, cioè circa 120 cm, e di 80 libbre di peso, cioè appena 36 kg[1]) e gobbo (per questo il soprannome), incantava Siena con la sua abilità col nerbo, la sua freddezza e la sua capacità di vincere anche con barberi di poche pretese trasformandoli in campioni, doti che ne fecero un mito anche presso i suoi contemporanei.

In Piazza del Campo esordì giovanissimo: non ancora quattordicenne (è tuttora il fantino più giovane ad aver vinto il Palio) difese i colori della Chiocciola al Palio della Madonna di Provenzano del 1823, riportando una sorprendente vittoria sul baio scuro di Stanislao Pagliai, uno dei cavalli più vittoriosi della storia del Palio di Siena[2]. Dovettero però passare sei anni prima di rivederlo vincere: cosa che fece alla grande, conquistando il proprio cappotto personale nel 1829.

Il 14 aprile 1830 si sposò con Settimia di Vincenzo Puttini e Orsola Vanno (originaria di Piancastagnaio), nella Parrocchia di S.Salvatore in S.Agostino.[3]

Le Contrade quasi lo pagavano a peso d'oro per averlo. Tra tutte la contesa tra le due grandissime rivali Oca e Torre, che già all'epoca si davano battaglia per guadagnare il maggior prestigio cittadino. Le dirigenze dei due rioni cercarono in ogni modo di guadagnarsi la fiducia del Gobbo Saragiolo. Ma lui, ambendo per lo più al denaro e lontano da ogni tipo di influenza contradaiola, vestì sia il giubbetto di Salicotto che quello di Fontebranda: per l'Oca corse nove Palii (vincendone tre), per la Torre ne corse 11 (vincendone cinque).

Il suo più grande rivale in Piazza fu Francesco Bianchini detto Campanino: i loro scontri andarono ben oltre la corsa, sfociando in un grave episodio di cronaca. Accadde infatti che nel novembre 1838 proprio Campanino fu coinvolto in una rissa in occasione di una corsa a Castelnuovo Berardenga, e provocò l'uccisione del barbaresco del Gobbo Saragiolo. Lo stesso Gobbo si rese protagonista di alcune scorrettezze nei confronti degli altri fantini; basti citare l'aneddoto riguardante il Palio dell'agosto 1832: il Gobbo si insaponò completamente dalla testa ai piedi, perché se mai fosse stato inseguito dagli altri fantini avrebbe potuto evitare di essere preso. Naturalmente fu proprio il Gobbo a vincere quel Palio. In generale, il Gobbo non era amato dai suoi colleghi: come riportato dagli storici, «è odiato da tutti i fantini perché fa delle prepotenze»[1].

Il Gobbo Saragiolo visse nell'esclusivo interesse per i soldi. Che fosse un autentico mercenario non vi era dubbio: quando nel 1855, correndo per la Selva con uno dei cavalli favoriti, andò di proposito dritto a San Martino, ai delusi quanto irati selvaioli ribatté «Ma che dovevo vincere per voialtri miserioni che mi davi 140 monete, quando ne ho guadagnate 170?»[4]. In seguito a questi fatti fu avviato un procedimento giudiziario, perché il fantino pretendeva il compenso pattuito con la Selva; l'esito si ebbe nel febbraio 1860, e fu sfavorevole a Santini, il quale fu condannato a risarcire la Contrada.

Concluse la sua carriera il 2 luglio 1860, correndo per la Torre a ben cinquantuno anni di età. Successivamente al ritiro, si stabilì nel territorio dell'Onda in Vicolo delle Lupaje (corrispondente alla zona nei pressi dell'attuale Via Duprè), aprendo anche una locanda.

Morì il 17 ottobre 1865 a Siena, nella zona di S.Pietro in Castelvecchio.

Presenze al Palio di Siena

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Dopo Francesco Bianchini detto Campanino, ed insieme a Niccolò Chiarini detto Caino, è il fantino ad aver corso più Palii consecutivamente: trentaquattro nel periodo compreso tra il 1823 e il 1842. Di seguito, l'elenco di tutte le sue partecipazioni[5].

Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.

Palio Contrada Cavallo
2 luglio 1823 Chiocciola Baio scuro di S. Pagliaj
16 agosto 1826 Tartuca Grigio di S. Felli
2 luglio 1827 Tartuca Baio di G. Magnelli (scosso)
17 agosto 1827 Selva Grigio di S. Felli
2 luglio 1828 Chiocciola Morello di C. Cubattoli
17 agosto 1828 Oca Grigio di S. Felli
2 luglio 1829 Torre Morello di P. Coppi
16 agosto 1829 Valdimontone Morello di G. Straccali
2 luglio 1830 Onda Morello di P. Coppi
16 agosto 1830 Oca Grigio di A. Garuglieri
3 luglio 1831 Oca Baio di G. Gentili
16 agosto 1831 Tartuca Baio di A. Agnelli
2 luglio 1832 Onda Morello di P. Coppi (scosso)
16 agosto 1832 Oca Morello di P. Coppi
2 luglio 1833 Oca Morello di S. Felli
18 agosto 1833 Valdimontone Baio di F. Gigli
2 luglio 1834 Oca Morello di G. Batazzi
17 agosto 1834 Selva Baio di A. Sucini
2 luglio 1835 Giraffa Morello di D. Bruttini
17 agosto 1835 Torre Morello di L. Jacopi
3 luglio 1836 Valdimontone Morello di G. Soldatini (scosso)
16 agosto 1836 Bruco Baio di G. Soldatini
2 luglio 1837 Selva Morello di A. Lippi (scosso)
16 agosto 1837 Bruco Morello di G. Ceccarelli
2 luglio 1838 Chiocciola Morello di F. Bandini
16 agosto 1838 Drago Morello di A. Rogani
2 luglio 1839 Torre Baio di F. Gonzi
16 agosto 1839 Torre Morello di B. Buoni
2 luglio 1840 Selva Baio di A. Rogani
16 agosto 1840 Drago Baio di N. Bianciardi
2 luglio 1841 Drago Morello di S. Rogani (scosso)
16 agosto 1841 Chiocciola Morello di L. Bizzarri (scosso)
17 agosto 1841 Chiocciola Morello maltinto del Barbetti
3 luglio 1842 Torre Baio di B. Barbetti (scosso)
16 agosto 1843 Torre Morello di A. Riccucci
2 luglio 1844 Torre Morello di C. Mantovani
16 agosto 1844 Oca Morello di G. B. Bernini
2 luglio 1845 Selva Morello di P. Giannelli (scosso)
17 agosto 1845 Torre Morello del Barbetti
2 luglio 1846 Valdimontone Morello di L. Barbetti
16 agosto 1846 Istrice Morello di R. Buonisignori
4 luglio 1847 Nicchio Morello di L. Riccucci (scosso)
16 agosto 1847 Torre Baio di F. Pisani
15 agosto 1848 Onda Grigio di A. Grassellini
2 luglio 1849 Leocorno Baio di S. Giabbani
16 agosto 1849 Onda Morello di L. Barbetti
21 ottobre 1849 Oca Morello di G. Casini
16 agosto 1850 Drago Morello di A. Fioravanti
3 luglio 1851 Istrice Morello di L. Grandi
17 agosto 1851 Bruco Morello di A. Paolini (scosso)
16 agosto 1852 Oca Morello di L. Barbetti
3 luglio 1853 Torre Baio di P. Bandini
2 luglio 1854 Pantera Morello di G. Senesi
16 agosto 1854 Chiocciola Baio di M. Amaddii (scosso)
2 luglio 1855 Selva Morello di M. Guglielmi
2 luglio 1856 Drago Morello di G. Marcucci
2 luglio 1857 Pantera Baio di N. Bianciardi
27 aprile 1860 Istrice Morello di V. Piazzesi
2 luglio 1860 Torre Morello di R. Rocchigiani
  1. ^ a b Gobbo Saragiolo, Le birbanterie del Gobbo Saragiolo, su ilpalio.org. URL consultato l'11 maggio 2010.
  2. ^ Cronache e notizie del 02/07/1823, su Archivio del Palio di Siena. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  3. ^ Santini Francesco (Gobbo Saragiolo), su ilpalio.org.
  4. ^ L'Ottocento dal Risorgimento alle società di mutuo soccorso, su Comune di Siena. URL consultato il 27 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2008).
  5. ^ Secondo il Sergardi avrebbe corso anche il Palio di luglio del 1825 nell'Istrice.
  • La voce fa riferimento ai testi di Roberto Filiani, pubblicati su "Il Carroccio".

Collegamenti esterni

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